giovedì 26 novembre 2009

Risposta ad un amico anonimo

"Anonimo ha detto...

Caro cornacchia ti vorrei fare una domanda, secondo te che cosa si potrebbe fare per Turania? Ti chiedo questo perchè a me sembra che in tanti discorsi e giri di parole, la cosa che manca sono idee che abbiano una certa fattibilità e soprattutto manca l'ottimismo per il futuro.
Se vuoi rispondimi.
Ciao

Caro Amico Anonimo,
conosci sicuramente, più e meglio di me, i “tanti giri di parole” e le molteplici “chiacchiere” sul possibile “sviluppo” del nostro paese. In vero, di idee concrete, significative e soprattutto fattibili ne circolano davvero poche, e noi per Natale non riceveremo nessun dono “creativo” dai nostri amministratori. Non disperiamo ma aspettiamo fiduciosi la sorpresa dell’uovo di Pasqua, che quest’anno cadrà pure bassa. Quello, tra l’altro, è anche il periodo dell’anno più fecondo per le “tenere carezze” di Cornacchia…. !! Non dobbiamo scoraggiarci, perché se pensiamo ad un passato non lontano la speranza di qualche schiribizzo fattibile ancora possiamo averla!! Con questo non voglio dire che siamo “governati” da menti tendenzialmente creative e futuriste (mai viste a Turania nell’ultimo ventennio) ma anche in pieno deserto è possibile incontrare qualcosa che somigli ad un arbusto. Abbi pazienza e se sei religioso prega, e se sei anche altruista recita qualche preghiera anche per me. E se i peteciani di buona volontà si mettessero a pregare tutti insieme sarebbe sicuramente meglio!!! Nel frattempo accontentiamoci dei baccanali estivi, delle strisce per terra, dei cessi stagionali (risolta finalmente l’incontinenza estiva, peteciani e viandanti non pisciano più fuori casa e per la contentezza si sono dati tutti alla chitarra e al canto!!) delle sagre, delle processioni, delle pupazze e dei palloni chè sono pur sempre un “gravame gestionale” ma anche il “sollazzo del popolo”.
Mi chiedi che cosa si potrebbe fare per migliorare Turania. Ti confesso che avevo iniziato a parlarne, circa sei mesi prima delle votazione, con un personaggio  importante (non faccio nomi, sempre per pararmi quella cosa là). Pensavo dapprima ad un’analisi socio-ambientale accurata e in grado di individuare le potenziali risorse territoriali e i reali bisogni di una comunità di ultra cinquantenni con piccoli cenni di incremento demografico. Successiva elaborazione di impegni progettuali orientati verso due possibili direttrici:

1. Sviluppo di tipo prevalentemente turistico, puntando sulle risorse primarie che il territorio offre. Ovvero verde, boschi, fiumi, aria pulita, bellezze naturalistiche, antiche tradizioni, prodotti tipici veri (escluse mazzancolle e pappardelle) e rinnovata amicizia con i comuni confinanti per ambizioni di comune crescita territoriale;

2. Disponibilità ad un percorso prettamente tecnologico-mercantile basato su insediamenti innovativi come quelli della produzione di energia eolica, termovalorizzatori e/o attività imprenditoriali compatibili con un territorio silvo-pastorale a prevalenza boschiva.

Orientamenti necessari per favorire un minimo di sviluppo occupazionale in grado di trascinarsi dietro momenti di crescita economica, demografica e residenziale che consentirebbero a Turania di sopravvivere alla crisi cronica che porterà i comuni più piccoli a scomparire nei prossimi 15-20 anni.
Non ho fatto in tempo a suggerire anche azioni di impegno socio-culturale in grado di recuperare e promuovere i valori delle nostra tradizione contadina e artigiana, che per decenni hanno unito i peteciani e fatto di Turania uno dei “centri” di riferimento di tutta la zona che la morte di mio padre ed il terremoto aquilano, che ha colpito duramente anche la mia famiglia, mi hanno allontanato forzatamente dal contesto “pensante”. Devo dire non senza la gioia di qualcuno. Ti confesso di non aver mai avuto la benché minima ambizione politica da giovane, figuriamoci da vecchietto. E non credo di poter offrire proposte e idee utili, soprattutto nell’era dei “governanti” ricchi di vivacità mediatico-comunicativa che piace tanto alle aspiranti veline e ai tariconi. Meglio chiuderla qui amico anonimo, non vorrei che l’età avanzata mi portasse a suggerire proposte per la riscoperta di valori civici e di buona educazione che, lasciamelo dire, a Turania, soprattutto nella stagione che una volta chiamavamo dei “villeggianti”, lasciano molto, ma molto, ma proprio molto a desiderare.
In quanto ad ottimismo, non vorrei sbagliarmi, a me sembra che ne circoli fin troppo. Magari sbandierato mediaticamente con sicumera berlusconide o con l’aurea d’alemiana tipo “Sono/siamo il/i più bravo/i”.
Sinceramente, ho sempre diffidato dei troppo ottimisti, dei primi della classe e dei troppo buoni ma voglio rimanere, ancora per una volta, cautamente “ottimista”. Nonostante la trettecata di pochi istanti fa mi abbia fatto sussultare per l'ennesima volta.
Buon Natale a te e a tutti i fratelli peteciani!!




venerdì 6 novembre 2009

Un Signor Contadino (a ciascuno il suo).

La casa di Angelo e quella dei miei genitori era separata da un semplice tramezzo. Si trovava alla fine della salita della Portecchia  e accedevamo in casa attraverso un corridoio comune. 

 


Come dire che con quella  famiglia si dividevano molte cose, perchè allora i vicini di casa erano considerati quasi parenti. Erano i tempi in cui si lasciavano le chiavi nelle toppe senza il benchè minimo timore che qualcuno potesse entrarti furtivamente in casa. Anche perchè non è che ci fosse poi tanto da poter sgraffignare! La mia famiglia e quella di Angelo si rispettavamo molto, tanto che per oltre vent'anni non c'è mai stato uno screzio, ma solo momenti di reciproche attenzioni e cortesie. I tratti distintivi di Angelo erano la semplicità, la pacatezza e la dignità che ne facevano un "Signor Contadino" del suo tempo. Ma quello che più stupiva di Lui erano la saggezza e la profonda conoscenza della cultura popolare e contadina. Raccontava con una espressività da "attore navigato" storie incredibilmente belle e divertenti come Cordiferro, La figlia del Podestà, i Briganti buoni e tante altre ancora. Le raccontava, rigorosamente a puntate, dopo cena davanti al camino della sua dignitosa dimora tra una palettata di ceci e un coppu di patate. Dove, quel semplice ed umile galantuomo, le avesse apprese e come riuscisse a ricordarle con tanta dovizia di particolari non l'ho mai saputo. Tanto erano belle e ben raccontate che davanti al camino di quell'accogliente e generosa famiglia ho trascorso le serate più ricche della fanciullezza.Credo che la mia passione per i racconti e la lettura in genere siano cresciute dinanzi a un camino, tra una palettata di ceci, due patate sotto lu coppu, un po' di mariole e un "Cantastorie" indimenticabile. E' davvero un peccato che tanti ragazzi  non abbiano avuto la fortuna di incontrare il sapere di un "maestro" della cultura popolare peteciana, al quale voglio rendere omaggio con questo semplice ed umile ricordo, posto volutamente vicino a quello della grande, ma semplice ed umile, Alda Merini.

(Avrei voluto inserire foto di Angelo, ma non ne ho!)

 


 

domenica 1 novembre 2009

Addio alla poetessa Alda Merini (leggi)





La verità è sempre quella,
la cattiveria degli uomini

che ti abbassa
e ti costruisce un santuario di odio
dietro la porta socchiusa.
Ma l'amore della povera gente
brilla più di una qualsiasi filosofia.
Un povero ti dà tutto
e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.

(Alda Merini, da "Terra d'amore")



A TUTTE LE DONNE
Fragile, opulenta donna,
matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata



Ti aspetto e ogni giorno
mi spengo poco per volta
e ho dimenticato il tuo volto.
Mi chiedono se la mia disperazione
sia pari alla tua assenza
no, è qualcosa di più:
è un gesto di morte fissa
che non ti so regalare.
(Alda Merini, da "Clinica dell'abbandono")

GRAZIE SIGNORA MERINI PER AVER ARRICCHITO LA MIA ANIMA ...DA OGGI  MI SENTO PIU' SOLO !!




L'ELEZIUNI PETECIANE 1975