Nell’ormai celebre “Petescia Sabina oggi Turania” l’Autore introduce il personaggio di Giulio, famoso per le sue performances campanarie e tamburistiche. Un “suonatore” che generazioni di peteciani hanno potuto apprezzare sia nei momenti piacevoli delle processioni religiose che in quelli tristi delle cerimonie funebri. L’eleganza, la decisione e la sicurezza con cui Giulio percuoteva con le bacchette la pelle del suo tammurru sono ancora oggi nella memoria di chi ha superato abbondantemente i cinquanta. Con la sua scomparsa furono in molti a ritenere che fosse finita l’epoca dei “musicisti artigiani” peteciani, epigoni del mitico Manasse. Invece si sbagliavano, perché un novello “interprete musicale” era già pronto a colmare il vuoto lasciato da Giulio. Dico interprete e musicista perché Italo non era solo un delizioso ed intonatissimo "artista delle campane". Egli ha rappresentato, come maestro della fisarmonica, l’evoluzione musicale di quel tempo. Quante serate di allegria festosa nelle case peteciane! Italo era sempre presente. La voce intensa e passionale della sua fisarmonica percorreva buona parte del paese richiamando i paesani ad unirsi alla festa (allora le case erano aperte a tutti , non c’erano “separazioni”, né politiche né sociali: erano momenti di gioia e di svago per tutti i peteciani).
Si festeggiavano matrimoni , fidanzamenti, battesimi e comunioni in casa (il ristorante era roba per benestanti), mascherate carnevalesche, oppure serate di semplice divertimento e di ballo (valzer, tango, sardarellu, quadriglia) . Tutti ballavano e si divertivano: adulti, ragazzi e bambini. Si scherzava, si rideva, si corteggiava (sotto gli occhi vigili dei genitori) qualche ragazzotta e, soprattutto, ci si abbuffava di frappe, castagnole e frittelli (il più delle volte immersi nello strutto), ciammellitti, tisichelle, ciammelluni e pizze mezze durgi accompagnati da liquori fatti in casa (di solito: sassolino, maraschino, strega, millefiori, anice) e vinelli locali (quasi sempre: acquatu, acitella o ciripicchia), gazzose e, quando andava bene, spume aranciate e limonate.
E come poteva mancare Italo e la sua fisarmonica nelle lunghe cantate per le partenze sotto le armi dei giovani peteciani e nelle serate corali della Pastorale!! Lui c’era sempre con il suo estro armonico, la sua socievolezza, la sua carica umana, il suo sorriso e, soprattutto, con la sua semplicità di uomo e di “artista”.
Come ci mancano le note del Carnevale di Venezia, della Cumparsita, del Tango delle Capinere, de llu Sardarellu, de La Pastorale e dei Canti militari della partenza (..e il fumo e il fumo già si vede, il fischio già si sente , noi partiremo allegramente quindici mesi ce tocca ffà!! Quindici mesi pasta e fischitti mamma li sghizzi che tocca ffà. Quindici mesi tutti in colonna…) emessi da quella fisarmonica di Castelfidardo.
Come ci mancano la gioia, l’allegria, la fratellanza, il senso di appartenenza e, soprattutto, quell’orgoglio di essere peteciani che solo Italo e Giulio, con il suono della fisarmonica, de llu tammurru e delle campane potrebbero, oggi, farci riassaporare.
In un’epoca in cui si intitolano strade a latitanti pluripregiudicati e condannati forse, a livello locale, si potrebbero riscoprire e omaggiare personaggi che con le loro capacità e con ammirevole semplicità e umiltà, hanno contribuito a fare la storia del nostro paese e arricchito le tante e diverse storie personali….
E ce ne sono abbastanza di questi uomini, tanti da poter soddisfare tutto lo stradario di Turania!!
Diamo un nome "peteciano" all'ambiziosa "Scuola di chitarra e di canto", alla Biblioteca Comunale e al Museo Civico!!
Chissà cosa ne pensano i fratelli peteciani e coloro che istituzionalmente ci rappresentano o dovrebbero rappresentarci...?!
"Io...cresciuto fra i saggi ignoranti di montagna che sapevano Dante a memoria e improvvisavano di poesia, io, tirato su a castagne e ad erba spagna, io, sempre un momento fa campagnolo inurbato, due soldi d'elementari ed uno d'università, ma sempre il pensiero a quel paese mai scordato dove ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà..." (Addio, F. Guccini)
domenica 31 gennaio 2010
A Pete’ (non solu) lo campana’…
martedì 5 gennaio 2010
Pasqua Bbefania: e' tempu de Pastorale e Pasquarella!!
Per la presentazione della famosa Pastorale Peteciana, meglio non si poteva fare che "rubare" dalla prima fatica editoriale "Petescia Sabina oggi Turania" (1976), del Prof. Mario Iori, figlio illustre del nostro paese.
AUGURIO PASTORALE (cap. XIV, pagg. 245-246, op. cit.).
"Una tra le più simpatiche tradizioni, praticata soprattutto dai giovani, è l'augurio in occasione della "Pasqua Befania" (6 gennaio), cantato la vigilia dopo la cena.
Per la circostanza si formano gruppi non molto numerosi, nei quali almeno alcuni sappiano cantare; si mettono in giro per il paese ed entrano in quelle case disposte a riceverli per sentir cantare l'augurio.
Il permesso di entrare è chiesto bussando con un bastone (mazzarella); dopo il canto-augurio ricevono, a discrezione della famiglia ospitante, liquori, vino, farina, uova o denaro.
Con tutto quel che si raccoglie, il gruppo potrà fare un lauto pranzo il giorno dell'Epifania, generalmente preparato nella casa di uno del gruppo.
Nei tempi in cui il paese era molto popolato (negli anni trenta e prima ancora... ), partecipava anche il gruppo della famfara con una dozzina di strumenti, scegliendo le case delle famiglie più in vista, come quella del sindaco, quella del medico, quella del parroco, la rivendita di sali e tabacchi e qualche osteria.
In mancanza della fanfara, il gruppo più consistente era quello organizzato con la fisarmonica.
Un tempo c'era anche una specie di imprecazione per quelle persone che non avessero voluto ricevere gli ospiti a cantare: "Tanti busci allu scallalettu, tanti cancari su per lu pettu".
La canzone l'abbiamo finita
terminato l'annunzio felice
dappertutto ciascuno lo dice,
la fatica l’aspetta mercè.
Prima di tutto vogliamo da bere
del buon vino che avete in cantina,
canteremo in buona armonia
Viva Pasqua Epifania.
Se ci date prosciutti e salami
Non vogliamo però dissiparvi
(dopo la meritata ricompensa)
Se ci date, una gallinaccia,
Buona sera e buona Pasqua.
Inviate le Vostre proposte correttive!!!
Ringrazio l'amico Gabriele Leoni per la Pasquarella e mi scuso con lui se la sua versione della Pastorale non coincide esattamente con quella di Cornacchia... avremo modo di discuterne.
Auguri a tutti e, soprattutto, Buona Pastorale e Pasquarella!!
Qui, Pasquarelle e Pastorali di altri Comuni:
https://www.youtube.com/watch?v=EfQ2X3i_MS0
https://www.youtube.com/watch?v=NdAlVvepjc0
https://www.youtube.com/watch?v=oT2me_U-JN8
https://www.youtube.com/watch?v=MFeCCdReWwM
https://www.youtube.com/watch?v=q4TOT_UhxII
https://www.youtube.com/watch?v=I13YNRHXicc
https://www.youtube.com/watch?v=Qkd_xMGqpLM
https://www.youtube.com/watch?v=7PglzFleogg
https://www.youtube.com/watch?v=5d2o_DmOYrQ
https://www.youtube.com/watch?v=GLiRZ-yxGw4


