lunedì 31 agosto 2009

Ripa dellu Monto' o Rupe Tarpea?


Grave dimenticanza dei governanti spottisti di Turania che, accecati da un incontrollabile desiderio mediatico di tipo arcoriano, hanno dimenticato una delle più affascinanti opere che la natura ha regalato a Turania e al mondo intero: la Ripa dellu Monto'. La bellezza di quest'opera è seconda soltanto all'equivalente romana: la "Rupe Tarpea"! Ancora una volta, purtroppo, le bellezze di Turania devono sottomettersi alle grandezza dell'antica Roma. (Si narra che ai tempi di Romolo, Tarpeia, giovane e bella vestale, figlia del custode del colle capitolino Spurio Tarpeo, tradì la città aprendo le porte di Roma ai Sabini di Tito Tazio. La funciulla venne scaraventata giù dalla rupe per alto tradimento di Roma. Da allora tutti i traditori e, successivamente, anche le adultere, vennero precipitati da quella rupe. Per eventuali approfondimenti, da parte dei dotti amministratori, segue la leggenda in latino.
"Sabini, cum eorum mulieres a Romanis raptae essent, Capitolium diu obsidebant frustra, nec sperabant se vi arcem capere possem. Tunc intellexerunt dolum necessarium esse et virginem Tarpeiam, filiam custodis arcis, corrumpere statuerunt. Virgini ergo promiserunt omnia quae in sinistris brachiis haberent. Puella, cum videret eos armillas pretiosas gerere, speravit se suum corpus illis ornatibus decorare posse, et portas incaute hostibus aperuit. Cum Sabini arcem occupavissent, processit ad eos Tarpeia et petivit quod promiserant. At illi eam gravissima scuta, quae brachiis sinistris gerebant, proiecerunt et vanam puellam obruerunt. Non tamen illo onere oppressam esse virginem narrant historici, sed superstitem fuisse. At Romani cum putarent Tarpeiam prodidisse patriam, puellam de rupe praecipitaverunt, quae ex eius nomine Tarpeia appellata est".
Per le inevitabili difficoltà di traduzione ci si può rivolgere allu Libberu Docente avvistato, tempo fa, tra lu Colle bellu vedè e la Portecchia.
Il primo ed unico tentativo di lancio col deltaplano dalla Ripa dellu Monto' fu autonomamente sperimentato, nel XX secolo, da un bizzarro fumatore di sigari del posto (pare fosse un discendente del grande navigatore fiorentino Americo Vespucci).
Le solite malelingue fanno sapere che molti Turanensi vorrebbero riscoprire l'antico piacere del volo in diretta - con tanto di filmati su You Tube e servizi televisivi di giornalisti compiacenti - precipitando pubblicamente dalla Ripa dellu Monto': affaristi, imbroglioni, arrubbasanti, sbancatori abusivi, speculatori edilizi, onnipotenti, traditori (vecchi e nuovi) di Turania ecc., ecc. E siccome il sangue è sempre stato il sollazzo del popolo, qualcuno si è già prenotato per assicurarsi un posto in prima fila sotto lu Reparu. Sembra che anche a Roma vogliano riprendere l'antico spettacolo della Rupe Tarpea. Uomo avvisato mezzo salvato. Ergo, meglio stare in campana e pararsi almeno due volte la cosiddetta culatta.

domenica 30 agosto 2009

La Povera Vedova - 2 - (La conta di fine stagione)

 

Cristo Gesù, fatemi sapere... se il Guru della terza lista sta ancora contando i voti perduti Rinaldescamente (sotto Proggettu?) o se, tra un Cremino e una partita a Asso perde tutto, pensa ad una "vera" opposizione (si spera senza noiosi e pretenziosi "periodici")... e poi raccoglietemi pure accanto a quell'anima benedetta.

mercoledì 26 agosto 2009

Prima Petè, Parì e po' Ro'!

Grossi fermenti nel mondo dell'arte dopo lo spot pubblicitario proposto su You Tube dall'Amministrazione Comunale di Turania Sabina.
La rivelazione dell'esistenza di un "Museo importantissimo, il secondo dopo Roma per importanza regionale" (testuali parole del primo cittadino) ha colto di sorpresa i responsabili del Louvre, dei Musei capitolini, degli Uffizi, del Prado, del Metropolitan Museum e perfino dell'Ermitage di S. Pietroburgo,

                             

perfettamente ignari dell'esistenza della preziosissima perla dell'arte. Pare che la notizia abbia frastornato anche l'informatissimo Sgarbi che, con il suo solito garbo, ha esordito: "Ma li mortacci loro e de quel cornuto di Tito Tazio! Sti burini de sabbini non m'hanno mai fatto sapere un cazzo, nemmeno quando a Roma ero il boss della cultura e parcheggiavo 'ndo cazzo me pareva e piaceva pe' ffa' dispetto ai pizzardoni. Sti cornutacci....che ve rifregassero tutte le vergini e le immolassero ai voleri dell'Orco incipriato di via del Plebiscito ....".

L'informazione mediatica del primo cittadino risulta poco comprensibile, ai comuni mortali, laddove recita: "...è il secondo dopo Roma di importanza regionale". Scusi Sindaco, ma secondo a chi, a quale delle decine di musei della capitale? Ci consenta - per dirla con un linguaggio tanto caro ai governanti in "Ascensione" - o si è fatto prendere dall'emozione dimenticando il copione, oppure i premurosi collaboratori-ispiratori le hanno approntato un report di bassa "Fattura". Chissà perchè la parola Fattura riaffiora costantemente ...non sarà  perchè legata a un blocchetto di fatture sgraffignato ad un rappresentante di commercio?! Quali grandi opere sono custodite in quella "stanzetta-museale" qualcuno ce lo dovrà pur dire chiaramente. In vero, al popolo risulta che l'opera più pregiata del "museo" è una scultura bronzea raffigurante Padre Pio, prodotta dallo scultore tavernese Silvio Amelio. L'artista è notissimo in Sabina per aver realizzato il Monumento ai Caduti di Ginestra e quello dedicato ai Giovani e alla Primavera nella piazza di Monteleone Sabino. Con tutto il rispetto per l'artista e per il frate di Pietralcina, è decisamente troppo, troppo poco per proporre, all'umanità intera, l'importantissimo "Museo di Turania". Pare che il frate delle stigmate - apparso in sogno ad un indigeno -  abbia sollecitato il trasferimento dell'icona nella chiesa madre ed espresso il desiderio di poter occupare il posto - liberato forzatamene - dal collega Filippo Neri nell'"Era dei Filibustieri". "Meglio rompersi gli zebedei con le continue richieste di grazie e miracoli dei devoti che ammuffire, in solitaria malinconia, nel peteciano Museo! Foss'anche il secondo per importanza dopo quello di Roma (quale?)", pare abbia detto il beato (lui).
Ma questa preziosissima statua bronzea non è quella tanto criticata e di cui s'è parlato e sparlato fino a poco tempo prima della presentazione delle liste elettorali? Ricordo di averne parlato e sparlato anch'io con "qualcuno". C'era il flebile tepore di un caminetto e il piacere di un buon grappino quel pomeriggio domenicale....L'arteriosclesi non mi aiuta e, forse, non ricorderò mai chi fosse quel "qualcuno". Mi colpì, comunque, la libidine indagatoria con la quale sosteneva - per il bene del paese, chiaramente - la necessità di un "approfondimento accurato" delle dicerie locali e l'esigenza di liberare il paese dai tromboni, dai mestieranti e dagli affaristi della politica. Chissà che fine avranno fatto quei desideri, quei tromboni, quei mestieranti, quegli affaristi? Io ho una mia idea ...chissà se corrisponde a quella dei 2/3 della "maggioranza" dei "diversamente votanti"?! Basta un po' di pazienza ...il tempo è sempre stato galantuomo e lo sarà maggiormente nell'era dei Cloni e degli Unti!!
A Petè lo muratò, a Petè lo mattonà, a Petè lo trombonà, a Petè lo mestierà, a Petè lo YouTubbà, a Petè lo (aggiungete qualcosa voi)........ prima Petè, Parì e po' Ro'!!!



lunedì 24 agosto 2009

Tra 'na Pappardella all'anatra, ddu' Mazzancolle agli agrumi e un piattu de Fregnacce!


Tratto da: "Trettecate di primavera".

Carissimu Governante,
scusame tantu pe' llù tonu confidenziale ma, oggi, m'emmaggino de stane a pranzu co' Te (..ricordi dellu tempu che ffùne, dice quallecunu! Ricordi de quanno se parlea de Pommitori sfracchiati, Erbette, Patatari, SucchiaApi, ScoppulaCici, Sellari, tutti bboni 'ngredienti della cucina peteciana). Li tempi mò so' cambiati e llù munnu s'è renfrascatu tuttu (dice quallechunaru !). Ma vistu che te preme tantu, (giustamente dice Cornacchia) de mannà a tutti li cittadini della Terra, la "Tua" immaggine de Petecia, me sa’ che sarrìa meglio (mica subbitu però….va bbene pure dopu la "sbronza" estiva, quanno tutti li "villeggianti cittadini" se nne sarrau' reìti alle case loro) se dicissi agli "specialisti"che te "curanu" l'Ufficio stampa, che ci stàne un situ webbe delli Communi d'Italia (te dò tutti li connonati cocìne 'ssi porelluzzi non se straccanu troppo a recercàne: www.comuni-italiani.it/057/071/), addò presentanu pure lu Comune nostru, ma reportanu un saccu de stronzate o, se preferisci, "Fregnacce". Quesse cìne che sso' un piattu petecianu!!! Se poi Te aggrada, ce potemo agghiogne tante specialità quante ne po' conta 'na manocchiara. Le Sagne strasciate, li Frallengozzi, li Vertuti, li Pizzitti fritti co' llo struttu, la Pizza bianca sotto lu coppu co' un cacchittu de saciccia e ddu' brocoletti passati alla padella, la Pizza ranciata co' 'na fetta de spalletta o ventresca, lu Pulentone rescallatu, Cici e Fai alla paletta, gl'Ossu de Preciutto e Facioli alla pignatella, magari ddu cucchiari de Mazzapicu, 'na tazzona de Seru co' llo pane rammollatu, la Panzanella alla peteciana, le Sagnette senz'ova co' llì Sfrizzoli e, volenno, tantu pe' non allongalla, ce potemo agghiogne pure ddu' Ciammellitti, quattro Tisichelle e 'na Meringa, 'na fetta de Pizza dorce co' llù salame, ''na fetta de Pizza mezza dorce co llù preciuttu o la spalletta, na fetta de Crostata fatta colle Prunga dellu Mandulinu o colle Fraule de zia Caterina (quelle che c'iarrobbemmo la notte, da bardasci!). Magari, ce vorrianu pure ddu' Carozzi e quattro Pennoli alla Clerita, 'na magnata de Soleva de Santu Pollu, le Nespule de llù Mandulinu, 'nallisciata de Mèle de Camillu, 'na Pupatta, ddù Sugamelli, un mazzittu de Caciolini (quant'eranu bboni quanno non temenno gnente da magnà!), 'na fricella de Moriche, quattro Mela San Giovanni (prupriu quelle della pianta che facea tantu 'ncazzane lu padrone), ddu' Pizze de caciu de Ernesto (Ernesto, quillu de Peraforte...se non te ne recordi fattello dine dai Tuoi attempati sostenitori....insomma, il tuo enturage o cricca se te sòna meglio: Pretura, Stipendio, Ducetto, lu Grande Sindacu, Francobollo....gl'ari arruzziniti agghiuggniceli Tu....eccetera, eccetera, eccetera - come diceva Gabber in "Quallecunu era communista". Tu tenn'arristi prupriu da recordà de quillu pezzu de Giorgione....o te llù si già scordatu....?!) Comunque, pe' non perde lu filu dellu discursu, quissi so' tutti cibbi "poveri" e genuini che hau fatto cresce quilli che mo' hau più de 'anta. Era lo magnà e llù sapore della "miseria" de quigl'anni. Ma solu 'sse cose pozzu èsse lo vero magnà petecianu!!!! Aru che pappardelle all'anatra, cordicelle piccanti e mazzancolle agli agrumi (con tuttu lu rispettu e gl'apprezzamentu de chi le prepara nelle trattorie o nelle piazze!!!). Basta chiedelo a Ervira, a Maria de Cicchettaru, a Candida, a Pasquina, a Sirvia ecc., ecc., ecc., se hau mmai cucinatu le Mazzancolle agli agrumi o le Pappardelle all'anatra!!!! Sarrìa come a ddine che l'acquatu, l'acetella o la cirpicchia locali correspunnu allu Montepulciano della Saucetta, allu Vermentino delle Crete, allu Verdicchio dellu Coardu e allu Greco de Tufo dellu Vignalittu!!!! A me, pe' dilla papale papale, non me pare 'na cosa credibbile. Cose cocì rròsse come quesse le poteanu fa regge ritte solu dui o trene personaggi Peteciani de 'na 'ota (basta recordasse delle Tegarelle a dicembre, dellù Volga a nòto, de Bricconcello controllore dellù Papa, dello Vinu spillatu alla Terza botte a sinistra, dellù Fugnu tagliatu collù strongoncinu, dellù Porcu che s'era straccatu de magnasse la pasta all'ovo...solu pe' recordanne quallechuna. Ma oggi ce potemo pure agghiogne le Mazzancolle agli agrumi e le Pappardelle all'anatra di Petecia. E magari pure il Brunello di Monta...gliani, vistu che confina co' nnui!!
Scusa se hoglio tergiversatu troppu. Oggi, collù piacere della tavola (..bbone 'ste pappardelle de Sirvio!) non voglio polemizzane co' TTe (ha notatu che le TT di TTe le so' scritte maiuscole? E' un modu esaggeratu de "riverenza" pe' lle Autorità e le Celebbrità... un complesso de Timidezza che me porto appressu da quanno so' nnatu (pare che non sia gnente de grave finu a quanno remane un complesso de pochi elementi. Però, gli Pissicannalisti m'hau dittu pure che se me fosse venutu quillu dell'Onnipotenza, sarria stata 'na cosa troppu più seria prechè, a postu de un Complesso, me sarria retrovata un'Orchestra intera nella capoccia. E co' un'orchesta intera nella capoccia è facile dine e fane un saccu de stronzate. Io me pozzo retenè prupriu fortunatu.....
Repiglemo dalle fesserie reportate da quillu situ Webbe che haemo dittu prima. Pe' aggevolane lu lavoro delli solerti collaboratori e ispiratori, Te faccio gl'elencu delle Fregnacce (quesse addò le mitti stau bbene!) che, pe' "pura convenienza", segnerò co' llù colore rusciu (chi lo sane prechè m'è venutu a mente prupriu lu rusciu? A cunti fatti me sa che sarrìa meglio usanne unu nandicchia più Scoloritu....). Fenimolu subitu 'stu discursu se nno te sse fa troppu tardi agl'appuntamentu co’ quìllu giornalista dellu tarramutu...quìllu collù nome che se rassomiglia a un Rappresentante della Piaggio (quillu che gira sempre collù blocchetto delle fatture in macchina). Come cazzu se chiama non me lo recordo mmai....va bbè, quillu che venne la Vespa....!!
Passemo agl’elencu che è meglio:
- Denominazioni abitanti: turonensi
- Santo patrono: Sant'Andrea
- Festa patronale: 30 novembre
- Reddito medio dichiarato: 17.500 euro
- Indice di vecchiaia (2007): 388,2
- Chiese ed altri edifici religiosi turonensi: ……..
.....eccetera, eccetera, eccetera (sempre come dicèa Gabber)

Mo che c'è repenso meglio, me sa’ che te tocca fa corregge in fretta ste Fregnacce (aridaje) prima che succeda quarche dannu grossu. Pare che la Madonna del Carmine ma, sopratuttu, Sant'Antonio e San Donatu stau 'ncazzati niri e se chiappanu Sant'Andrea lu vogliu rappiccane alla croce a X (te llu recordi l'originale che stea alla chiesa e che facea tanta compagnia a quillu poveracciu de San Felippu Neri, scomparsu nell'ere de llù Nepotismo?. Se dice che pocu tempu fa sia reapparsu a un devoto in estasi, nella zona de Lunghezza! Nessuno però sa’ quello che llù Santu gl'ha dittu davero, prechè lu Pastore Tedesco, dallu Vaticanu, ha secretatu tutte le rivelazziuni compromettenti).
Damme retta sbrigheteve che llù 30 de novembre arriva prestu e non ce vone gnente a retrovavve 'mpreparati a fronteggiane moltitudini de turisti attirati, de certu, dalli spotti pubblicitari dellù Commune e dallu sapore delle mazzancolle e delle pappardelle "peteciane"! Però me sane, che se tutta la Cricca se mettesse a pregane de bbona lena da subbitu, se poterrìa pure repète lu miracolu della Santa Casa de Loreto, co’ llà traslocazione, nella notte tra llù 29 e llù 30 de novembre, dellu Ristorante delle mazzancolle e delle Pappardelle, da località Casa Bianca di Poggio Cinolfo alla collina dellù Colle Bellu Vedè de Petecia, magari pure co' gl'atterraggiu sospisu a mezz’asta!!.

Ce penzi a quello che succederria? Turbe osannanti al grido de "Miracolu, Wunder, Miracle, Wonder, Milagro". E poi tutti in coro: "Sant'Antonio da Petecia ha fattu lu primu miracolu". Pensa che cascherria pure lu mitu che vole lu Nanu Priapicu, gl'unico Untu dallu Signore!!! E tutti lì Peteciani arriànu cocì resortu, per omnia secula seculorum, li loro probblemi!! E llù Calendariu se retroverria co’ un santu in più da caricasse!!!
Mo però ghiamocenne pe' ddavero che s'è fatto prupriu tardi tardi!
Driiiiiiiinn, driiiiiiin, driiiiiiin!!

Perdio, pure stanotte!!! Che brutti sogni che me faccio co llù tarramutu!!
Speriamo che llà fenisce de trettecane, sennò chi lo sàne quanti cazzu de "incubbi" come quistu "me toccherrà fane" ancora!!!!

La vedo prupriu male se s'è attivata pure la faglia delli Monti Reatini!!

(Ogni riferimento a persone, cose e fatti realmente accaduti è puramente casuale.....la dicitura è d'obbligo pe' parasse la culatta!!)

venerdì 21 agosto 2009

Ve sse pozza fane la pepita alla lengua, cocì la smettete de sparlane! -1-

Le solite quattro commari de Sant'Andrea, quelle che sau tuttu de tutti, 

 

steanu a ddìne che verso lu lavaturu ce vorrianu fane una de quelle caserme...."Marì aiutame a ddìne?". "Nannì, forse volevi dine laghere pe' vecchi?". "Brava Marì! Solu che a gestillu st'aòta non sarrau li nazisti, ma filibustieri peteciani e collaborazionisti extra-communitari. Speriamo che llu Sindacu novu (come se chiama quella Cocciapelata, aiutame ddì!? Ah, 'Ndonino lu pizzardone) stia dalla parte de lli vecchi sennò a quilli pori cristi glie farrau  'nculu come tre ore 'e notte". "Dici bene Nannì...speremo che llù Sindacu non ceda...speremo...speremo tantu. Però, 'ntantu, me sa' che è meglio che preghemo la Madonna dellu Carmine, che faccia la grazia pe' quilli poveracci". Chi vivrà vedrà!!!

 



 

Tizzuni Ardenti

 

Scorrendo il numero uno dell'"ambizioso" periodico La Voce di Petescia, non è difficile accorgersi che li "tizzuni ardenti" pre e post elezioni continuano a bruciare nell'animo dei "vinti" e, a detta delle solite malelengue, anche in quello di qualche "vincitore". Diversamente non si capirebbero le delocalizzazioni (dalla Piazza a Sant'Andrea) dei "baccanali" estivi.
E' ora che qualcuno si domandi se ai Peteciani piacciono contrapposizioni così "forti" che, in vero, non giovano a nessuno; tantomeno a chi vive Turania per 365 giorni all'anno. Basta allora con dichiarazioni deliranti, con bollettini di guerra e atteggiamenti "minacciosi". Finitelaaaaaa!
Forse, però, sarà bene ricordare ai "nuovi" amministratori che stanno governando il paese con appena un terzo dei consensi degli elettori e con i favori di una legge elettorale farlocca che in molti vorrebbero cambiata da un pezzo. Pensino allora ad una politica "aperta" anche ai rimanenti 2/3 (che poi sono la maggioranza assoluta) dei peteciani che non li hanno votati!!
Ma a giochi fatti, sarà bene che l'opposizione (o chi vuole farla, visto che le liste erano tre...ce semo capiti?!) si affranchi rapidamente da atteggiamenti di infantile ed inutile rancorosità e si interroghi sul perchè della sconfitta elettorale (cosa che non traspare minimante nelle pagine dell'"ambizioso"giornalino. Chiedo scusa: periodico!). Turania, dopo anni di letargo (le opere più significative risalgono all'era Dollittu: grazie Arcangelo!!) e di interessi personali e parentali (ere dell'immobilismo totale), ha bisogno di una classe politica che sappia amministrare la res publica ma anche favorire un clima crescente di vivibilità per i veri residenti.
Bruciate allora tutti i vostri propagandistici e irrealizzabili programmi elettori, ridimensionate le vostre inutili ambizioni, le vostre glorie vuote da coglioni (per dirla con Guccini) e ritornate tutti con i piedi per terra. Dopo la festa de San Donatu e la Sagra delle castagne (...quesse non so castagne, quesse so' marrù...) arriverà il lungo inverno e, a Turania, rimarranno i soliti 4 gatti , dei quali ci si ricorderà la prossima estate e di alcuni, forse, la prossima tornata elettorale (ammesso che saranno ancora in vita). Chiudete, allora, questo inutile "contenzioso" altrimenti, prima o poi, bisognerà riaprire la Pretura (ogni riferimento è puramente causale) a Arsoli - e po' so'... cavoli amari per tutti. Oppure, diversamente - in illo tempore - aveva ragione la lengua mardicente di Cornacchia, quando recitava: "....o la politica ha rembambitu tutti o a llù Commune ce so' bboni prociutti!!". Mala tempora currunt.

Panico a Turania per la ricomparsa di Cornacchia!

Il ritorno dell'antica "Voce Peteciana" pare abbia generato un certo panico negli ambienti politici locali. I più, assai "preoccupati", si staranno chiedendo: "Con chi starà, chi castigherà, con chi è amico o nemico politico 'sto rompicoglioni de Cornacchia?" La risposta è semplice e chiara: "Cornacchia è cantachiaro, nemico del pappone e del somaro". Non sta politicamente con nessuno e non è mai stato "contro" qualcuno (per cui non serve che vi pariate la Culatta) . Cornacchia, che piaccia o no, è la sola voce satirica di Turania....niente di più (chi deve intendere intenda e stia in campana, perchè Cornacchia non risparmierà nessun pappone, nessun somaro, nessun autostoppista della politica e, soprattutto, nessun vecchio e nuovo trombone). Meditate gente, meditate!! 


 

La Povera Vedova - 1 - (La repressione dell'abusivismo)

 

Signore Gesù ...fatemi sapere se è vero che - per reprimere il crescente abusivismo edilizio a Turania il Sindaco, forte dell'esperienza capitolina, nominerà l'in-fido Ruspa Selvaggia o, se preferite, Ducetto&Compagnia Cantando (DCC) a capo dell'importante Ufficio. E se è altrettanto vero che la prima demolizione interesserà le baracche de quilli che minaccianu Cornacchia (è stata cambiata la versione originale non per paura delle minacce ma per pura compassione umana verso delle povere Teste di Cazzo. La versione originale è comunque disponibile per chiunque ne faccia richiesta) e poi raccoglietemi accanto a quell'anima benedetta!

giovedì 20 agosto 2009

Turania Invasa dalle Zebre!!!

Panico nel piccolo centro dell'Alta Sabina per un'imprevista invasione di Zebre Pedonali. La notizia si è diffusa rapidamente in tutto il circondario.Centinaia di persone sono accorse da Pietraforte, Pozzaglia Sabina, Collalto, Collegiove, Ascrea, Paganico, Tonnicoda, Scandriglia, Cane Mortu e, perfino dall'Abruzzo terremotato, per ammirare uno spettacolo davvero insolito per un piccolo centro come Turania. Molte persone hanno gridato ad un miracolo della Madonna del Carmine e di San Donato. Pare che i due patroni di Turania - unitisi in sodalizio con lo "scomparso" Filippo Neri, abbiano voluto far appparire questi segni bianco-neri sulle strade di Turania, per poter garantire un sicuro attraversamento a Candida, a Maria de Cicchettaru, a Silvia, a Pasquina, a Gina, a Cipenne, a Cremino e a tutti gli avventori dell'unico bar di Turania. Un "regalo"davvero gradito dagli abitanti, che invocavano da decenni la realizzazione di un'opera in grado di far fare al paese un salto di qualità!!! Chissà cosa ci riserverà il Sindaco con la prossima mossa? Speriamo bene.....!!!

 


 

mercoledì 19 agosto 2009

Turania sarà pure un paese per "Vecchi", ma non per "Cessi".

La nuova Amministrazione Comunale, appena insediata, ha subito portato una ventata di aria "nuova" al nostro paesello. La si respira, in particolare, vicino ai Cessi chimici distribuiti, "saggiamente", in vari punti urbani. Che Turania fosse diventato un paese per vecchi incontinenti non lo sospettava proprio nessuno.!!!! Un doveroso grazie al nuovo sindaco per avercelo fatto scoprire con la sua prima mossa politica, che prelude ad una futura promozione dei "Vespasiani"...tanto apprezzati dall'antenato reatino. (Per tutti i barbari, vecchi e nuovi, Tito Flavio Vespasiano fu un imperatore romano, nato in Sabina - precisamente a Cittareale - da una famiglia contadina e si occupò della tassazione dei cessi pubblici: i cosiddetti Vespasiani; oggi ribattezzati Culattani.)

 


 

L'ELEZIUNI PETECIANE 1975